Spilli della Dino Ciani

 

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Mese di MAGGIO 2007

      
  

Ultima lettera che Louis Germain scrisse a Camus

 

Algeri, 30 aprile 1959

Piccolo caro,
ho ricevuto, indirizzatomi di tua mano, il libro Camus che ha voluto dedicarmi il suo autore, il signor J.-Cl. Brisville.
Non so esprimerti la gioia che mi hai dato col tuo gesto cortese, né so come ringraziarti.
Se fosse possibile, stringerei forte quel ragazzone che sei diventato e che per me resterà sempre “il mio piccolo Camus”. Non ho ancora letto il libro, a parte le prime pagine.
Chi è Camus? Ho l’impressione che quelli che cercano di cogliere la tua personalità non ci riescano del tutto.
Hai sempre avuto una riluttanza istintiva a rivelare la tua natura, i tuoi sentimenti. E ci riesci benissimo, perché sei semplice e schietto. E per di più buono! Sono impressioni che mi hai dato in classe.
Il pedagogo che vuol fare il proprio mestiere con coscienza non trascura quelle occasioni di conoscere i propri allievi, i propri ragazzi, che gli si presentano in continuazione.
Una risposta, un gesto, un atteggiamento sono estremamente rivelatori.
Credo quindi di conoscere bene quel caro ometto che eri, e spesso il ragazzo contiene in germe l’uomo che diventerà. Il tuo piacere di stare a scuola esplodeva in ogni direzione. Il tuo viso esprimeva ottimismo.
E, studiandoti, non avevo mai sospettato le condizioni della tua famiglia. Ne ho avuto un’idea solo quando la tua mamma è venuta da me per parlarmi della tua inclusione nell’elenco dei candidati alle borse di studio.
Accade, comunque, quando stavi ormai per lasciarmi. Ma, fino a quel momento, mi sembravi nelle stesse condizioni dei tuoi compagni. Avevi sempre quello di cui avevi bisogno. Come tuo fratello, vestivi decentemente. 

Credo di non potere avere un elogio migliore della tua mamma….. Ti voglio troppo bene per non augurarti un grandissimo successo: quello che meriti…
Ma… riuscirai a svolgere bene e contemporaneamente tutte queste attività? Ho paura che tu stia abusando delle tue forze… A questo proposito, ti racconterò che cosa ci diceva a volte il direttore della nostra École Normale.
Era molto, molto duro con noi, ma questo non ci impediva di vedere, di sentire, che ci voleva realmente bene.
“La natura tiene un grande registro su cui scrive minuziosamente tutti gli eccessi che voi commettete.”
Confesso che quel saggio consiglio mi ha più volte trattenuto nei momenti in cui stavo per dimenticarmelo.
E allora, cerca di mantenere bianca la pagina che ti è riservata nel Grande Registro della natura.
Mio piccolo caro, sto arrivando alla fine del mio quarto foglio: significa abusare del tuo tempo libero, e ti prego di scusarmi…   Sappi che, anche quando non scrivo, penso spesso a tutti voi..

 

Germain Louis